Abiotico:
non biologico, parte non biologica dell’ambiente. Zona o luogo mancante di qualsiasi organismo vivente.

Acido:
composto che tende a cedere un idrogenione a un altro composto chiamato base. Un acido si dice forte se si dissocia molto, debole se si dissocia poco. Rende rossa la cartina tornasole (pH inferiore a 7). In geologia, riferito a magmi e rocce ricche di silicati in misura superiore a 65%.

Acque di transizione:
in senso generale si intende indicare con questo termine tutti i corpi idrici salmastri, come lagune, stagni costieri e foci di fiumi. La Direttiva Quadro sulle Acque dell’Unione Europea (Water Framework Directive, 2000) propone una definizione riduttiva, riconducendo le A.d.T. ai soli corpi idrici influenzati dalle acque dolci, escludendo così gli stagni costieri iperalini. Noi riteniamo che più che ad “acque” di transizione ci si dovrebbe riferire ad “ambienti di transizione” intendendo come transizione le caratteristiche di tali ambienti a cavallo tra terra e mare.

Acque reflue:
residui liquidi di centri urbani, di lavorazioni industriali o di attività agricole, commerciali. Sono spesso fonte di inquinamento.

Adsorbimento:
processo mediante il quale un fluido viene fissato allo strato superficiale di un solido o di un liquido con il quale è a contatto. A differenza dell’assorbimeno interessa solo la superficie di separazione tra le due fasi.

Aerobico (aerobio):
organismo vivente che (o anche metabolismo che) si sviluppa solo in presenza di ossigeno.

Albedo:
è una misura della riflettività di una superficie o di un corpo, e misura il rapporto tra la radiazione elettromagnetica incidente e quella riflessa. Un albedo pari a 1 indica un corpo completamente riflettente, un albedo pari a 0 un corpo totalmente oscuro.

Alghe:
organismi vegetali acquatici, uni o pluricellulari; nelle alghe pluricellulari non sono riconoscibili radici, fusto e foglie. Con il termine di “macroalghe” si intendono le alghe macroscopiche, ovvero quelle visibili ad occhio nudo. Con il termine microalghe si intendono le alghe non visibili ad occhio nudo. Alghe azzurre: dette anche Cianobatteri, rappresentano un gruppo di batteri autotrofi fotosintetici.

Alino:
salino, relativo alla salinità, in laguna salato o salmastro.

Alloctona:
specie non propria di un determinato territorio, nel quale è giunta a seguito di introduzione volontaria o involontaria; le specie alloctone possono essere invasive ed entrare in competizione con quelle autoctone (proprie del luogo e spontanee).

Alofila:
specie che vive in ambienti salini o salmastri.

Alofita:
pianta terrestre che vive in terreni ricchi di sali.

Altezza d’onda:
distanza verticale fra il cavo e la cresta dell’onda, si usa per il moto ondoso.

Alveo:
basso topografico derivante dall’azione di erosione idrualica in cui scorrono le acque di un fiume o di un torrente o di un canale.

Anaerobico (anaerobio):
organismo che vive e (o anche metabolismo che) si sviluppa solo in assenza di ossigeno.

Anellide:
invertebrato vermiforme dal corpo diviso in segmenti (phylum degli Anellidi) (es. le “tremoline”).

Anfipode:
piccolo crostaceo appartenente all’ordine degli Anfipodi (es. le pulci di mare).

Anione:
ione dotato di carica negativa.

Anomalia:
in climatologia si riferisce ad un evento che ha una deviazione rispetto al normale andamento. Operativamente è la differenza tra un valore riferito ad un preciso momento ed il valore medio calcolato su base solitamente pluriennale per quello stesso periodo. Anomalia termica è una anomalia nel campo delle temperature.

Anossia:
assenza di ossigeno. Può essere riferita all’assenza di un determinato ambiente o al mancato apporto ad un tessuto biologico.

Anossico (condizioni):
stato di anossia.

Anseriforme:
ordine di uccelli acquatici con becco generalmente piatto e piedi palmati, a cui appartengono cigni, oche ed anatre.

Antropico:
si riferisce ad attività dell’uomo.

Ardeidi:
famiglia di uccelli acquatici con becco robusto e zampe generalmente lunghe, a cui appartengono aironi, tarabusi e nitticore.

Arenile:
distesa di sabbia sulla riva del mare, dei fiumi, dei laghi.

Argilla:
Materiale incoerente formato da granuli di dimensioni inferiori a 0,004mm. Le argille sono capaci di trattenere grandi quantità d'acqua per adesione superficiale ai granuli, e alcune varietà possono rigonfiarsi quando assorbono acqua.

Atmosfera:
fluido gassoso che, soggetto alla forza di attrazione della Terra, l’avvolge ed è con essa solidale nei suoi movimenti di rivoluzione e rotazione, per i quali è anche sottoposta alla forza centrifuga.

Autoctona:
1: specie spontanea, propria di un determinato territorio; 2: roccia formatasi nel luogo in cui si trova, senza avere subito spostamenti tettonici.

Autodepurazione:
capacità di un determinato ambiente di metabolizzare sostanze in eccesso, provenienti dall’esterno, che altrimenti diverrebbero inquinanti.

Autotrofo:
organismo in grado di sintetizzare materia organica a partire da materia inorganica. Gli organismi autotrofi possono essere fotosintetici (le piante) o chemiosintetici (alcuni batteri) a seconda che usino energia solare o energia chimica.

Autovettore:
è un vettore che sottoposto ad una particolare trasformazione lineare produce uno scalare multiplo del vettore originale. Lo scalare si chiama autovalore corrispondente all’autovettore. Vettore significa elemento di uno spazio vettoriale, un autovettore è un punto fisso nella mappa del piano proiettivo indotto da una mappa lineare.

Bacàn/Bacàni:
termine veneziano per indicare formazioni sabbiose (Barre sabbiose) che originariamente esistevano in corrispondeza di ciascuna bocca di porto, mentre attualmente ne rimane solo una, il Bacàn di Sant’Erasmo.

Bacino Idrografico:
è la regione geografica le cui acque confluiscono tutte in uno stesso fiume. Giuridicamente è definito come segue: «Il territorio dal quale le acque pluviali o di fusione delle nevi e dei ghiacciai, defluendo in superficie, si raccolgono in un determinato corso d’acqua direttamente o a mezzo di affluenti, nonché il territorio che può essere allagato dalle acque del medesimo corso d’acqua, ivi compresi i suoi rami terminali con le foci in mare ed il litorale marittimo prospiciente; qualora un territorio possa essere allagato dalle acque di più corsi di acqua, esso si intende ricadente nel bacino idrografico il cui bacino imbrifero montano ha la superficie maggiore» (art. 1 Legge 18 maggio 1989, n. 183).

Bacino scolante:
area geografica definita dall’insieme dei bacini dei corpi idrici che defluiscono all’interno della Laguna di Venezia.

Barena:
struttura fisica tra le più caratteristiche degli ambienti lagunari. Le barene si presentano come tavolati piatti e bassi, costituiti da sedimenti siltosoargillosi, in generale coperti da vegetazione alofila. Le barene si trovano a quote altimetricamente intermedie tra le isole e le velme, normalmente sono emerse, e vengono sommerse durante le maree di sizigie, ossia di luna piena e di luna nuova. La barena è in rapporto funzionale con altre strutture caratteristiche: i ghebi, le velme, i chiari, i canali e i bassi fondali. Il nome Barena secondo Boerio (1856) deriva da “baro”, nome volgare per indicare un fitto manto di cespugli oppure un terreno paludoso incolto.

Basso fondo/Basso fondale:
area della laguna che rimane sotto il livello delle acque anche durante eccezionali basse maree.

Batimetria:
parte dell’oceanografia che si occupa della misura delle profondità, della rappresentazione grafica e dello studio morfologico dei fondali marini e lacustri.

Battigia:
tratto inclinato della spiaggia battuto dalle onde. La battigia si estende dal piede della scarpa della berma più vicina al mare (il primo “gradino” visibile nella spiaggia emersa) fino al livello medio del mare.

Benthos (bentos):
il complesso degli organismi acquatici che vivono sulla superficie del fondo marino e lagunare o all’interno di esso. Il benthos può essere diviso in benthos di substrati duri, come le rive dei canali e le bricole, o di substrati mobili (o molli) come i fondali lagunari. A seconda delle sue dimensioni può essere diviso in micro-, meio- o macro-benthos.

Bioaccumulo:
è il processo secondo il quale un organismo vivente concentra i contaminanti sia direttamente dal medium ambientale (bioconcentra) sia indirettamente attraverso il cibo. La biomagnificazione è un caso particolare di bioaccumulo, nel quale l’organismo (in genere è un predatore) assume l’inquinante principalmente attraverso il cibo (preda).

Biocenosi:
è l’insieme degli organismi che vivono nella stessa unità ambientale (biotopo) strettamente legati da complesse relazioni biologiche ed ecologiche (competizione, predazione, rete alimentare ecc.). La composizione delle biocenosi è determinata dai rapporti tra gli organismi e tra questi e l’ambiente fisico. Se riferito alla comunità vegetale, ovvero all’insieme di specie vegetali che crescono in una determinata zona, si utilizza il termine Fitocenosi, mentre la comunità animale è detta Zoocenosi.

Biodegradazione:
insieme di processi biologici di degradazione della materia (es. mineralizzazione) ad opera di microrganismi.

Biodisponibilità:
proprietà di una sostanza di essere in uno stato chimico o chimico fisico che può essere assorbito e/o metabolizzato da uno o più organismi viventi. Più un inquinante è biodisponibile più può essere assunto dagli organismi.

Biodiversità:
varietà delle forme viventi presenti su un territorio. La biodiversità può essere studiata a diversi livelli: genetico, specifico, biocenotico e paesaggistico. Il numero delle specie viene definito con l’espressione “ricchezza di specie”, e costituisce una delle possibili misure della biodiversità di un luogo; esso può essere anche utilizzato come termine di paragone con altre zone. La ricchezza di specie viene considerata la misura generale di biodiversità più semplice e facile da valutare, anche se non può che rappresentare una stima approssimativa e incompleta della variabilità presente tra i viventi.

Bioindicatore:
un bioindicatore è un aspetto facilmente individuabile e misurabile di un processo biologico il quale ci fornisce informazioni sul processo stesso senza necessariamente dettagliarne l’analisi. Un bioindicatore può essere costituito dalla struttura della comunità, dalla dinamica demografica della popolazione, dalle caratteristiche fisiologiche e comportamentali del singolo organismo, dalla morfologia e fisiologia della cellula ecc. Nell’accezione più comune è considerato come bioindicatore un organismo che con il suo “stato di salute” o la sua presenza o assenza indica una determinata situazione dell’ambiente.

Bioma:
complesso degli ecosistemi di una vasta area geografica del pianeta, generalmente definiti in base al tipo di vegetazione dominante. La conformazione dei biomi terrestri dipende dalla geografia e dal clima delle diverse zone, in particolare dalla latitudine, dall’altitudine, dai ritmi stagionali, dall’abbondanza delle precipitazioni e dalla temperatura. Passando dai poli all’equatore, quindi, si attraversano tanti biomi quante sono le fasce climatiche: dalla tundra delle alte latitudini, caratterizzata da una vegetazione bassa di muschi e licheni, si passa alla taiga, rappresentata da vaste foreste di conifere; quindi si incontra la zona della foresta decidua temperata, dominata da latifoglie quali querce e faggi, la prateria, i deserti e, infine, la foresta pluviale tropicale. Ogni bioma comprende anche le acque dolci continentali (fiumi, laghi, stagni, paludi) incluse nel suo territorio e le biocenosi che le popolano. Gli ambienti marini sono considerati da alcuni ecologi alla stregua di biomi.

Biomassa:
quantità di peso degli organismi presente, in un dato momento, in un dato luogo. È esprimibile sia come peso fresco, che come peso secco.

Biosfera:
la porzione del globo terracqueo popolata dagli esseri viventi e che include anche la bassa atmosfera.

Biota:
insieme degli esseri viventi presenti in un dato territorio.

Biotico:
si riferisce alla vita o agli esseri viventi.

Biotopo:
area geografica (di superficie e di volume variabili) sottomessa a condizioni in cui le dominanti ambientali sono omogenee. La componente biologica del biotopo viene definita biocenosi.

Bioturbazione:
azione svolta da organismi che muovono o rimuovono i sedimenti del fondale lasciando, a volte, caratteristiche tracce (impronte, piste e gallerie).

Bloom:
fioritura, in ecologia delle acque crescita improvvisa del numero di alghe.

Bocca di porto:
ognuno dei varchi di comunicazione tra laguna e mare.

BOD:
richiesta biochimica di ossigeno. Misura la richiesta biologica di ossigeno ovvero la quantità di ossigeno consumato ai microrganismi durante i processi di degradazione aerobica della sostanza organica. Il valore del BOD ottenuto in 5 giorni di misura viene detto BOD5 ed è spresso in milligrammi di ossigeno per litro, mg/L di O2. L’analisi indica il contenuto di sostanza organica biodegradabile, presente nelle acque ed in particolar modo negli scarichi. Un alto valore di BOD in un corpo idrico indica un alto contenuto di sostanza organica biodegradabile ed implica possibili effetti ambientali negativi dovuti ai processi degradativi.

Briccola:
termine veneto che indica i pali piantati sul fondo della laguna e usati per delimitare i canali navigabili e talora per l’ormeggio di grandi natanti.

Buffonidi:
famiglia di anfibi anuri, sono in pratica i rospi.